Barbara Bacconi Art Curator
  • Home
  • About me
  • Catalogues
    • La Danza del Trazo
    • GRAFITISMO EMOCIONAL
    • TRASTOS
    • Arte Open Views 2013
  • Gallery
  • Blog
  • Contact

Navigation menu

  • Home
  • About me
  • Catalogues
    • La Danza del Trazo
    • GRAFITISMO EMOCIONAL
    • TRASTOS
    • Arte Open Views 2013
  • Gallery
  • Blog
  • Contact

STEFANO BRUSCHI |Firenze, 2011

28 mayo, 2014
  • blog

Definirei Platform coinvolgimenti plastici più che sculture in cui già il titolo che portano dà ampia possibilità, ad ognuno,di sentire, plasmare  e disegnare significati e strutture.
Si tratta di piattaforme in cui, appunto e giustamente, ogni fruitore, ha il diritto di vivere le proprie emozioni e dare un senso a ciò che si trova, attentamente, ad osservare.
Platform è definito da Stefano tutto ciò che fa, tutto ciò che passa dalle e tra le sue mani.
Nello specifico noi dobbiamo osservare le quattro opere realizzare tra il 2007 ed il 2010:  “Sentinelle”, “Platform”,  “White” e “Sabbia”.

Tecnicamente si tratta di sculture modulari, componibili tra di loro quasi a voler giocare e trovare una loro “giusta” collocazione spaziale.  E, da ottimo artigiano qual è diventato Bruschi, l’artista si avvale di tecniche già in uso e da lui sfruttate per concepire le sue opere.
Platform è un lavoro che inizia da una procedura in positivo, lavorando la creta  “spingendola al di fuori”, creando  morbidi volumi,  vuoti e pieni che poi, nella colata in gesso, emergono in tutta la loro bellezza.
A noi l’onore di vedere l’altra faccia della medaglia, quella parte che Stefano non sa come verrà perché questo è uno dei punti importanti, nodo cruciale della poetica di Stefano Bruschi: lasciare fluire le proprie emozioni, veicolate sempre e comunque da una ottima capacità manuale, e lasciarsi andare a quel caso che non è casualità cieca ma pura curiosità di “quando tolgo l’argilla e vedo il risultato….”.
E’ lavorare su ciò che non si vede ma che si sente, piano, fluire a livello emotivo e, simultaneamente, è portare avanti una pura ricerca plastica ove trovare costantemente quell’equilibrio ed armonia tra la forma ed il colore che, per queste opere, tende all’avorio ed è molto legato al materiale usato dall’artista, cioè al gesso ceramico.
Un colore che c’è ma che non deve essere visto perché i soggetti trattati sono già carichi, presenti, esistenti e non hanno certo bisogno di essere enfatizzati dal colore anzi, esso li aiuta ad essere più puri e veritieri. Un colore che sta all’opera in una continua ricerca tra forma e cromatismo.

Non si tratta quindi di un colore ammiccante, semmai di un delicato preludio che ci accompagna nel gioco, tra le forme sempre morbide, che ci fa perdere fra i volumi ma che ci richiama e ci porta fuori dai vuoti per poi farci ricominciare da capo un percorso che, in Platform, non è mai lo stesso ma, come un work in progress, sembra cambiare e trasformarsi sempre in qualcosa di nuovo, in cui, “perdersi per trovarsi” sembra essere racchiuso nel linguaggio silente delle opere bruschiate.

Barbara Bacconi
Art Curator
Firenze, 2011

Etiquetas: Prato (Toscana)., scultura, Stefano Bruschi.

You may also like

  • VANESSA GAI | Firenze, 2010
  • Daniel Urta
  • OPEN STUDIO | POL CORONADO|VALENCIA ABRIL 2014

Sitios de interés

  • Arte Open Views
  • Galería de Arte ArtStudio.at.BB

RSS CONVOCATORIAS

  • 3 crucial questions to ask before buying a Wand massager 22 julio, 2022

RSS FERIAS COMERCIALES CULTURALES

  • 3 crucial questions to ask before buying a Wand massager 22 julio, 2022

Copyright @ Barbara Bacconi 2020-2021. Todos los derechos reservados.